Foto da lifetrends.it
C’è chi, al rumore e allo stress dell’ufficio open space, risponde con un semaforo ferma-collega-molesto e chi, invece, allestisce un ambiente popolato di piante.
L’esigenza che ispira questi rimedi estremi è lo stessa: ridurre lo stress in ufficio e i litigi da condominio per aumentare la concentrazione, il benessere e la produttività. Le soluzioni però sono opposte ed entrambe presentano risvolti davvero curiosi.
Un recente studio della California University ha evidenziato che lavorare senza pareti riduce la produttività del 15% e che, dopo 3 minuti di stop, ne servono altri 23 per riprendere la concentrazione. Tra ticchettio di tastiere, telefoni che squillano in continuazione, riunioni dove il tono di voce si alza, tosse, starnuti e chiacchiericcio di fondo, le cuffie non sempre bastano per spezzare l’assedio del proprio spazio vitale. Alzare una linea Maginot tra la propria postazione e quella del collega logorroico è impossibile, così l’azienda danese Plenom ha brevettato la Busy-Light: una luce rossa o verde, che, connessa al computer o installata sul desk, avvisa inequivocabilmente se l’impiegato è occupato – ed è meglio stare lontani – o se può essere ‘disturbato’. Funziona proprio come un semaforo e, fanno sapere con orgoglio dalla Plenom, le vendite di questo rimedio al mal d’ufficio vanno a gonfie vele.
Foto da green.it
Molto più green e friendly, invece, il modello di ufficio open space pensato a Lisbona dallo studio spagnolo SelgasCano per lo spazio di co-working all’interno del Mercato da Ribeira, il più antico mercato alimentare della città portoghese. Un ambiente colorato, popolato da piante e fiori che separano le postazioni degli impiegati; in un contesto così confortevole e accogliente, il verde migliora la qualità dell’aria, funziona da isolante acustico naturale e ristabilisce il buon umore. Alcune pareti delimitano lo spazio di lavoro da zone ristoro, aree conferenze, sale riunioni e da ambienti adibiti a biblioteca e archivio files.
Sono sempre più le aziende che ricorrono a stratagemmi di design per migliorare l’ambiente di lavoro, tutelando la privacy – e quindi la produttività – dei lavoratori. L’idea di azzerare il rumore negli uffici open space è, probabilmente, soltanto un’illusione, eppure stanno iniziando a farsi largo soluzioni combinate di strutture mobili, come le pareti divisorie in cartongesso, che riducono notevolmente i brusii coniugando efficienza e gusto estetico. Il cartongesso, oltretutto, è una soluzione economica (costa il 60% in meno rispetto ad una parete in muratura) e pratica, che si può spostare o modificare quando cambiano le esigenze.