Etichette RFID: ecco perché
Che la vita degli imprenditori non fosse per niente facile, lo si sapeva già da molto tempo. Non è, quindi, un segreto che gli imprenditori italiani facciano un ampio utilizzo di etichette elettroniche nel campo logistico, per tenere sotto controllo la propria merce. Al giorno d’oggi, la tecnologia d’identificazione automatica è ampiamente utilizzata anche su un piano prettamente logistico. Del resto, serve a rilevare in modo automatico, a distanza, la presenza di oggetti, animali oppure persone, indipendentemente se tali elementi siano in movimento oppure risultino essere statici. A livello logistico, le etichette elettroniche permettono di velocizzare la gestione dei materiali, risolvendo gli inventari e basandosi su dei particolari sistemi di tracciabilità e rintracciabilità. Le etichette RFID permettono di aumentare la qualità di controllo delle merci attraverso il monitoring del riempimento dei carchi, calcolando la velocità e la qualità delle operazioni di carico/scarico merci. Le etichette elettroniche possono essere combinate con le tecnologie GPS o RTLS identificando in una maniera più veloci alcuni oggetti. Questo, a sua volta, apre delle grandi prospettive nel settore dell’ottimizzazione dei processi di business in vari settori logistici dell’azienda.
Etichette RFID: il funzionamento e le tipologie
Ogni RFID è dotato di 3 elementi fondamentali, tra cui il Tag (composto da un’antenna e un chip), una seconda antenna collegata con quella del Tag attraverso le onde radio e un un lettore informatico il cui compito è quello di scambiare le informazioni. D’altro canto, le etichette RFID sono dotate di un chip di silicio e una piccola antenna in rame. Tale chip opera soltanto quando si trova in un campo elettromagnetico opportuno. Nonostante gli RFID siano costituiti principalmente da queste 3 parti, le tipologie di etichette RFID sono così tante che spesso si ha un grande imbarazzo di scelta. Basti pensare, che alcuni RFID sono normati da degli standard di qualità ISO e altri no. Inoltre quasi tutti i tag funzionano a delle frequenze operative ben definite, tra cui:
-Quelli Low Frequencies, validi in tutto il mondo;
-Quelli High Frequencies, ugualmente validi in tutto il globo;
-Gli Ultra High Frequencies bassa, 433 MHz, utilizzati solo in Europa per i Tag attivi;
-Quelli Ultra High Frequencies media, tra 860 e 960 MHz, funzionanti nei diversi continenti a seconda delle potenze massime previste;
-I dispositivi Ultra High Frequencies Alta, per i Tag attivi e passivi in tutto il mondo;
-Gli Super High Frequencies, molto specifici e funzionanti per i soli tag attivi a seconda del Paese.
Infine ci sono:
-Gli Ultra Wide Band funzionanti nel range 3.1 GHz-10.6 GHz per i tag attivi e altamente specifici a seconda del Paese e del caso. Le etichette elettroniche ed i tag, a loro volta, si dividono in:
-quelli attivi (alimentati da batterie);
-quelli semi-attivi (alimentati a batteria per la parte del circuito interno);
-e i tag passivi (sprovvisti di una fonte di alimentazione).
I vantaggi delle etichette RFID rispetto ad altre tecnologie simili sono molteplici. Per esempio, rispetto ai barcode, che hanno la necessità di essere passati sotto il lettore e scansionati per mezzo di un raggio di luce, le etichette RFID non devono essere visibili. Il loro funzionamento si basa sulle onde radio. Tali onde possono scansionare più etichette più velocemente. In questo modo è possibile scansionare dei grandi gruppi di proddotti senza dover per forza di cose scansionare ogni singolo materiale. Come se tutto questo non bastasse, le onde radio sulla cui frequenza funziona la tecnologia RFID possono attraversare vari materiali, tra cui la plastica, il legno e le vernici. I tag vengono inglobati nel materiale da tracciare, venendone così anche protetti. Tutto ciò permette alle etichette RFID di avere dei vantaggi che le tecnologie simili non hanno, ovvero:
-La resistenza. I tag, del resto, non vengono danneggiati dall’umidità, dal calore o dallo sporco e sono protetti dalle scatole o dal materiale stesso;
-L’automaticità. I dati vengono acquisti per mezzo di un lettore automatico e senza alcun bisogno d’intervento umano;
-La velocità. Le minori limitazioni riguardanti la lettura dei dati favorisce la velocità delle operazioni.
E quali sono i campi d’impiego delle etichette RFID?
I settori d’impiego delle etichette RFID sono molto ampi e spaziano dalla tracciabilità degli animali, sia da allevamento che quelli domestici, passando l’antitaccheggio e per finire con l’utilizzo nei passaporti. Ecco alcuni esempi.
1)Nel caso dei passaporti, il chip contiene le informazioni sull’intestatario del documento e la storia d’utilizzo segnalando le entrate e le uscite da un certo Paese. Al giorno d’oggi i tag RFID sono usati nei passaporti (o negli e-passaporti) di vari Stati. Grazie al passaporto elettronico è possibile ottenere tutte e informazioni su un soggetto in modo facile e veloce.
2)Carte di credito. In questo settore l’utilizzo dei tag elettronici è in tutto e per tutto simile a quello dei passaporti. Le carte di credito dotate di un Tag RFID sono più sicure e flessibili, per non parlare del fatto che possono venire utilizzare più velocemente.
3) La bigliettazione elettronica è uno dei settori di maggiore applicazione delle etichette RFID. I tag situati sui biglietti permettono di accedere alla metropolitana, oppure ai mezzi di superfici.
4)La logistica dei magazzini, come è già stato accennato precedentemente, è uno dei settori più ampi in cui viene usata la tecnologia delle etichete elettroniche, in quanto permette d’identificare ogni contenitore e ogni scaffale fornendo una completa identificazione del materiale.
5)Infine, la tecnologia delle etichette RFID viene usata come alternativa al Personal Identification tradizionale (badge o tessere). A ogni impiegato viene fornito un tag d’identificazione, rilevato dal lettore quando l’impiegato giunge al posto di lavoro.