Esistono alcune differenze importanti tra la cannabis indica e quella sativa. Per coloro che desiderano utilizzare queste piante o i loro derivati, quindi, è importante conoscerle, in modo da poter eseguire una scelta più consapevole. In questo articolo, comunque, cercheremo di riassumere le maggiori differenze tra le due varianti della stessa pianta. Iniziamo!
- L’altezza della pianta. La cannabis indica è caratterizzata da una pianta più bassa e con una forma conica, mentre la pianta della cannabis sativa si presenta alta e con rami allungati e snelli;
- Le foglie. All’aspetto diverso delle due piante contribuiscono anche le foglie. Per esempio, quella della cannabis sativa sono a ventaglio, strette e allungate e presentano delle forme simili a dita affusolate. Le foglie della cannabis indica, invece, sono sempre a forma di ventaglio, ma hanno dita corte e tozze.
- Le cime delle piante. Le cime delle piante di cannabis sativa si dimostrano sottili e leggere, allungate verso l’alto. Al contrario, quelle delle piante di indica sono compatte, basse e piuttosto dense.
- I fiori. Anche i fiori prodotti dalle due piante presentano alcune differenze fra loro. In particolare, le infiorescenze della cannabis sativa sono leggere e vaporose. Quando si acquistano, è possibile notare una notevole differenza con quelle della cannabis indica già a partire dai sacchetti che le contengono. Infatti, a causa della vaporosità delle prime, occorrono loro contenitori più ampi a parità di peso e quantità rispetto ai fiori della cannabis indica.
Per quanto riguarda chi ne fa uso, nel gusto delle due piante, non è possibile ritrovare molte differenze. Solo i più esperti riescono a individuare la tipologia di pianta dal suo sapore e dal suo aroma.
Efficacia dell’utilizzo terapeutico della cannabis
Gli effetti dell’uso della cannabis terapeutica sono diversi tra loro. Per lo più, dipendono dal modo in cui viene assunta la cannabis, dalla quantità che se ne usa e dal numero di molecole di cannabinoidi che entrano nel nostro organismo.
Gli effetti principali, comunque, sono quello analgesico e quello rilassante. Entrambi gli effetti hanno un risvolto importante sull’umore, la tensione e il dolore, risolvendoli completamente. È molto importante, inoltre, notare come la cannabis appaia utile nel trattamento del dolore cronico. Studi del 2017 hanno dimostrato che i pazienti che l’assumevano accusavano meno dolore, nonostante stessero affrontando trattamenti complessi e difficili da sopportare come gli esiti di interventi chirurgici nonché dolori cronici e debilitanti.