Nel momento in cui è arrivata l’ora di andare in pensione, ci sono molte domande che non sempre hanno una risposta. E se si volesse simulare il calcolo della propria quota pensionistica quale sarebbe quella da prendere in considerazione: anticipata – anzianità oppure vecchiaia?
In questo articolo sul calcolo della pensione pubblicato dal sito propensione.it si ha la netta percezione di come fare, ma vediamo anche le differenze sostanziali tra le tipologie.
Che cos’è la pensione di vecchiaia
Si intende la pensione di vecchiaia nel momento in cui il soggetto interessato è arrivato a 67 anni di età per tutte le categorie e genere, dai dipendenti agli autonomi, con 20 anni di contributi versati.
I requisiti possono cambiare di anno in anno come da Governo in essere, ma in linea generale queste sono le condizioni per la pensione di vecchiaia. Tutto si muove intorno alla propria speranza di vita che se aumenta crea una soglia anagrafica differente, che fa accedere a questa pensione dalla porta di accesso principale. Per ora sembra che il requisito dei 67 anni resterà invariato sino al 2022, successivamente ci potrebbero essere delle variazioni.
Quindi nel momento in cui si va a calcolare la quota pensionistica in merito a questa tipologia, bisogna fare attenzione alla contribuzione versata dei 20 anni: sono validi quelli volontari, figurativi, lavoro e riscatto.
Se il requisito doppio 67+20 è imprescindibile bisogna anche mettere in evidenza il fatto che ci possono essere delle eccezioni sino ai 71 anni, ovvero:
- Tutti i soggetti che non hanno 20 di contributi versati raggiungono questa pensione a 71 anni con versamento di 5 anni contributivi (che non dovranno essere figurativi)
- Per tutti i soggetti che hanno maturato nel 31 dicembre 1992 almeno 15 anni di anzianità in merito ai contribuiti, si potrà considerare soddisfatta la richiesta.
È bene comunque fare sempre un calcolo simulato preventivo, come citato all’inizio e poi verificare se l’Inps sia allineata o meno.
Che cos’è la pensione di anzianità
Questa tipologia di pensione non è più attiva e un tempo si intendeva con 62 anni di età e 40 anni di contributi. Era stata pensata per permettere ad alcuni soggetti di andare in pensione anche senza aver raggiunto l’età massimale richiesta. Poi sostituita con quella anticipata come da riforma Monti Fornero.
Che cos’è la pensione anticipata
Sempre salvo modifiche, la riforma Monti Fornero ha introdotto la pensione anticipata. Questa è una prestazione di tipo previdenziale alla quale si può accedere raggiungendo un certo numero di contributi e non di età. Cosa vuol dire? Si potrà andare in pensione prima dei 67 anni richiesti ma sarà necessario aver versato i contributi necessari.
Secondo gli ultimi aggiornamenti sarebbe:
- Uomini possono richiederla con 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva a prescindere dall’età anagrafica
- Donne possono richiederla con 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva sempre a prescindere dall’età anagrafica in essere.
In questo caso, come si nota, donne e uomini hanno una differenza di un anno per richiedere questo tipo di pensione.