In passato in Italia tantissime case ed edifici pubblici presentavano manufatti e/o isolanti con l’amianto, non conoscendo all’epoca tutti i rischi per la salute delle persone. Questo significa che sul territorio italiano ci sono ancora immobili che presentano alcune parti realizzate con questo genere di materiale nocivo per l’organismo.
Il miglior approccio per i proprietari di queste abitazioni è quello di rivolgersi a professionisti che si occupano di bonifica e di smaltimento di amianto. Sono procedure da effettuare secondo uno specifico protocollo per evitare l’inalazione di polvere di amianto perché, come hanno confermato tantissimi studi scientifici, possono comportare problemi di salute molto gravi.
La bonifica dell’amianto
La bonifica dell’amianto è una operazione importantissima grazie alla quale si può mettere in sicurezza un immobile evitando rischi inutili per la salute di tutti i componenti della famiglia che vivono al suo interno.
Dal punto di vista concettuale la bonifica è tutt’altro genere di intervento rispetto allo smaltimento.
Per capire la delicatezza dell’intervento e del rischio che viene corso è necessario conoscere le caratteristiche dell’amianto. Si tratta di un materiale che veniva utilizzato soprattutto per la sua straordinaria resistenza, per cui molto utile per realizzare le coperture del tetto oppure per le tubature, in quanto non teme gli agenti climatici e le forti escursioni termiche.
Il rischio più grande è quello di inalare le polveri di amianto perché le fibre possono creare dei danni rilevanti all’apparato respiratorio. A conferma di quanto sia importante questa tematica e di come occorrerebbe operare con estrema attenzione, c’è una normativa europea che impone ad ogni Stato membro di indurre i proprietari di immobili nell’eliminare ogni traccia di amianto entro e non oltre il 2028.
Dopo l’individuazione come procedere?
Il primo passo per tutelare la salute delle persone eliminando il rischio causato dall’amianto, è di individuare questo materiale nella propria abitazione. Ci si può aiutare con dei sondaggi che vengono effettuate da operatori qualificati.
Dopo averlo individuato occorre decidere se procedere con la bonifica oppure lo smaltimento.
Molto dipende dallo stato in cui viene ritrovato l’amianto e in particolare se il manufatto risulta danneggiato e quindi rischia di sbriciolarsi diffondendo negli ambienti le sue pericolose polveri, allora occorre assolutamente rimuoverlo e sostituirlo attraverso lo smaltimento che dovrà essere effettuato presso siti specializzati nel pieno rispetto delle normative.
Se invece l’amianto risulta ancora compatto ed integro per cui non ci sono rischi evidenti per la salute delle persone, si può anche procedere con la bonifica che può essere effettuata con due tecniche: l’incapsulamento oppure il confinamento.
Come si effettua la bonifica
Se l’amianto è ancora integro si può procedere con la bonifica che può essere effettuata con l’incapsulamento oppure il confinamento. In pratica si mantiene la struttura nell’immobile e si procede con un intervento di copertura e messa in sicurezza.
È bene sottolineare che sia la bonifica che lo smaltimento dell’amianto devono essere effettuate da aziende qualificate e iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.
In Lombardia, una delle regioni italiane con la più alta percentuale di manufatti in amianto, è possibile ad esempio rivolgersi ad aziende qualificate non solo nella Bonifica Amianto, ma anche nella Bonifica delle FAV (Fibre Artificiali Vetrose), così come ci spiegano i professionisti di MBA Ambiente Milano.
Bonifica per incapsulamento
Nello specifico la bonifica per incapsulamento prevede un trattamento particolare con prodotti specifici che riescono a ricoprire e penetrare nella struttura dell’amianto costituendo così una superficie molto resistente per mettere al riparo la salute dell’uomo da possibili danneggiamenti futuri.
Solitamente i tecnici propendono per l’incapsulamento soltanto se l’amianto è stato realizzato a partire dal 1990, perché dispone di maggiore solidità e compattezza. In questo caso si riesce ad avere un risultato finale ottimale evitando i rischi.
Bonifica per confinamento
Per i manufatti in amianto che invece sono stati realizzati prima degli anni Novanta e dunque meno compatti, la miglior soluzione possibile è quella della bonifica per confinamento. In questi casi si realizza una barriera che deve separare fisicamente la struttura in amianto dal resto dell’abitazione e non permettere all’uomo di poter entrare in alcun modo a contatto. Bisogna fare molta attenzione perché all’interno della barriera ci potrà essere il rilascio delle fibre nell’aria, ma non all’esterno. Per cui, nel caso si dovesse procedere in futuro con interventi di ristrutturazione, occorre ricordare la presenza della barriera evitando di distruggerla.
Smaltimento dell’amianto
Quando invece si effettua lo smaltimento, un operatore qualificato arriva sul cantiere e porta via l’amianto utilizzando dei prodotti specifici che evitano il rilascio delle polveri nell’aria con inserimento in appositi involucri per il trasporto su strada.
L’amianto verrà quindi portato presso un sito di smaltimento autorizzato e sottoposto ad un trattamento che ne permetterà la distruzione senza alcun pericolo anche per natura.