La lavatrice è un elettrodomestico presente in tutte le case italiane: ormai all’avanguardia sul piano tecnologico, comporta dei consumi non indifferenti, che devono indurre a scegliere un modello evoluto e rispettoso dell’ambiente. L’acquisto non può certo essere sottovalutato, anche perché la lavatrice è destinata a durare molto a lungo (per almeno una decina di anni, si spera). I parametri che vanno valutati sono numerosi: il numero di programmi, il carico, le dimensioni, e così via. Non ci si deve spaventare, comunque, perché con furbizia e intelligenza non è difficile individuare la lavatrice più adatta alle proprie esigenze.
L’importanza della classe energetica
Quel che è certo è che il primo fattore a cui si deve prestare attenzione è la classe energetica, proprio perché – come si è detto – la lavatrice è un elettrodomestico decisamente dispendioso sul fronte dei consumi. Per fortuna nei modelli più recenti sono state introdotte delle funzioni intelligenti in virtù delle quali è possibile controllare le centrifughe e i carichi, e – quindi – limitare i consumi. La tripla A è, ovviamente, la classe energetica da ricercare dal punto di vista del lavaggio: ma dal momento che si sta parlando di un elettrodomestico energivoro, è importante anche imparare a usarlo, per esempio cercando di azionarlo solo di sera, e privilegiando ogni volta che se ne ha l’opportunità i cicli Eco.
Le misure sono importanti
Il modulo classico è quello 60 x 60 x 60, ma soprattutto negli ultimi tempi sul mercato sono comparse numerose varianti, con lavatrici molto sottili, alcune delle quali con una profondità di appena 30 centimetri. Altri modelli sono, invece, più bassi, essendo pensati per essere collocati sotto il piano del bagno o sotto il piano di lavoro della cucina. Se non si è alle prese con necessità logistiche specifiche, il consiglio è quello di optare per un modello caratterizzato da misure standard, anche perché lo si può incolonnare, se se ne ha bisogno, con un’asciugatrice; in più, di solito una soluzione del genere comporta una spesa inferiore rispetto a quella richiesta dalle lavatrici slim.
Per farsi una idea di dimensioni e relativi costi consigliamo un e-commerce di fiducia che propone molte offerte vantaggiose e una scheda dettagliata dei dispositivi, dai uno sguardo alla pagina delle lavatrici su Yeppon, non te ne pentirai!
I programmi speciali
Una particolare attenzione dovrebbe essere dedicata anche ai programmi speciali, visto che quelli classici (colorati, freddo, cotone, delicati, sintetici, scuri, bianchi, e così via) sono presenti ormai su tutti i modelli. I programmi speciali di una lavatrice sono quelli dedicati a tessuti specifici come i peluche o i jeans, ma anche alle scarpe o ai piumoni; spesso, inoltre, permettono di evitare le pieghe o sono finalizzati a rendere la stiratura più semplice. Non bisogna dimenticare, d’altro canto, i vantaggi garantiti dai programmi eco consumi e da quelli brevi. Ancora, ci sono lavatrici che mettono a disposizione di chi le utilizza dei programmi ad hoc che funzionano anche a basse temperature, tramite l’immissione di aria o l’impiego di vapore. Si tratta di soluzioni interessanti ma non certo indispensabili, anche se hanno il pregio di risultare poco dispendiose.
Come risparmiare
La ricerca del risparmio è – senza dubbio – fondamentale quando si parla di lavatrici. I modelli di ultima generazione presentano delle funzioni particolarmente avanzate grazie alle quali prima del lavaggio è possibile visualizzare i consumi di energia in funzione del programma che viene impostato, del livello di sporco e del peso del carico. Per riuscire a ottimizzare i consumi, dunque, è possibile modificare, anche se solo in misura parziale, i vari parametri di lavaggio, come il calore dell’acqua o la centrifuga. Il suggerimento è quello di privilegiare modelli che possiedano l’allacciamento all’acqua calda, ovviamente a condizione che si possa contare su un impianto predisposto con l’aggancio per l’acqua fredda e quello per l’acqua calda. Come si può facilmente intuire, infatti, se la lavatrice non ha bisogno di scaldare l’acqua in ingresso perché la stessa è già calda (in virtù di un impianto di riscaldamento autonomo o centralizzato a seconda dei casi) i consumi sono destinati a essere più bassi.