Il filtro polarizzatore è uno di quegli accessori utili alla fotografia che molti professionisti, specialmente di paesaggistica o di food photographhy, hanno con sè nella propria borsa. Ci sono diversi tipi di filtri polarizzatori e possono essere usati per vari scopi, in questa guida scoprirai cosa sono e come si usano.
Funzione del filtro polarizzatore
Il filtro polarizzatore è uno strumento che si pone di fronte all’obiettivo che ha lo scopo di bloccare la luce riflessa. In un certo è come mettere gli occhiali da sole alla macchina fotografica.
L’effetto della polarizzazione può avvenire in due modi differenti, che sono detti lineare e circolare. AL polarizzazione lineare elimina la luce polarizzata linearmente, cioè proveniente da materiali isolante. La polarizzazione circolare invece genera luce il cui piano di polarizzazione ruota nello spazio. Questo tipo di fenomeno invece deriva dal superfici metalliche, luce riflessa su materiali conduttori ecc.
Questo vuol dire che esistono due tipi di filtri polarizzatori differenti. Nella maggioranza delle volte i filtri a polarizzazione lineare sono sconsigliati se applicati di fronte alle fotocamere digitali perché potrebbe mettere in difficoltà l’autofocus.
Come si usa il filtro polarizzatore?
Come abbiamo detto il filtro polarizzatore serve a bloccare la luce non polarizzata facendo passare quella polarizzata. In pratica questo effetto avviene modificando il raggio d’incidenza dei raggi di luce verso il sensore, grazie all’azione del filtro. Il raggio d’incidenza non viene modificato sempre allo stesso modo, ma dipende sia dalla tua posizione che dalla provenienza della luce stessa.
Nella pratica dei fatti, l’effetto sarà molto marcato quando la luce si trova in posizione laterale rispetto all’obiettivo (il massimo si ottiene quando è a 90° rispetto alla lente) oppure con il sole a 45° sull’orizzonte. Di contro, avremo un effetto minimo quando la fonte di luce si trova alle spalle della fotocamera, oppure quando non c’è una forte incidenza della luce con la foschia intensa.
Inoltre a seconda della posizione del filtro stesso avremo un effetto differente sul raggio d’Incidenza dei raggi luminosi. I filtri a lastra (di cui parleremo nel prossimo paragrafo) hanno una posizione quasi fissa, mentre invece i filtri circolari possono essere ruotati facilmente. Il modo migliore per visualizzare l’effetto è utilizzare il live view della fotocamera, così da valutare al momento.
Filtro circolare o a lastra
Un’ulteriore distinzione fra i filtri polarizzatori la troviamo a proposito della tipologia di montaggio, in quanto esistono a lastra o a vite. I filtri a lastra hanno bisogno di un holder da montare sull’obiettivo nel quale viene montato il filtro vero e proprio. I filtri a vite invece si avvitano direttamente all’obiettivo e possono modificare la loro posizione grazie a una rotazione intrinseca.
I filtri a lastra sono quelli più professionali, in quanto la qualità ottica risultante è maggiore e anche la qualità costruttiva. inoltre possono essere usati insieme ad altri filtri contemporaneamente. I filtri a vite invece sono più economici ma più pratici, tuttavia filtri troppo economici possono peggiorare la resa finale.
Se non sei un esperto di questo accessorio allora il consiglio migliore è quello di partire da un filtro a vite più economico e poi passare alle lastre (decisamente più costose).
Quando usare il filtro polarizzatore
Il filtro polarizzatore viene usato molto in fotografia di paesaggio perché riesce a saturare il colore del cielo e a definire le nuvole aumentando il contrasto. Inoltre elimina i riflessi della luce, togliendo quindi, per esempio, quelle fastidiose macchie bianche del sole sull’acqua.
I filtri polarizzatori si usano anche per eliminare il riflesso degli oggetti, quindi togliendoli da finestrini e vetrine in street photography, oppure per quelle foto delle agenzie turistiche in cui sembra che la barca sia quasi “sospesa” sull’acqua (ecco svelato il trucco). Infine si usa molto in food photography per rimuovere i riflessi delle luci da studio, che creano una patina bianca (specialmente sulle gelatine e simili) che può dare l’impressione di unto.
Infine, ricorda che l’effetto di un filtro polarizzatore è una delle pochissime cose che non si può ottenere con programmi di post-produzione, ma solo una brutta copia.