Cambiare il medico di base in Italia è una opzione che ogni cittadino può valutare liberamente in qualsiasi momento e soprattutto, senza vincoli. Il territorio nazionale non delimita alcuna restrizione, poiché godendo di ogni diritto sanitario, qualsiasi individuo può stabilire liberamente il meglio per la propria salute.
È da tenere presente, che la stessa regola vige per la pediatra. Non di meno, anche un medico di base potrebbe stabilire di evitare di prestare servizio sanitario all’assistito, a patto però, che vi sia una giusta motivazione. Essa andrà riferita alla ASL di competenza.
Come scegliere un medico di base, grazie all’evoluzione di internet è molto semplice. Basterà compiere la ricerca sul web e ogni Regione, darà la possibilità di inviare la propria domandina online. Quanto ai criteri di selezione del professionista sanitario, essa potrà avvenire altrettanto liberamente.
Molto spesso si sceglie un medico di famiglia tramite il passaparola di parenti ed amici, oppure per soddisfare le proprie comodità. Ad esempio, avere una sede vicino al proprio luogo di lavoro o meglio ancora, dove vi è la proprietà immobiliare.
Quando spostare i bambini dal pediatra al medico di famiglia
Chi si domanda quando spostare i bambini dal pediatra al medico di famiglia a rispondere è la Legge. In Italia il passaggio è fattibile dopo i sei anni e diventa obbligatorio dopo aver compiuto i 14 anni di età. Potrebbero sussistere in alternativa, dei casi speciali che consentirebbero di rimanere con il pediatra fino a massimo 16 anni.
Per “casi speciali”, si intendono quelle malattie croniche che sono state seguite dal professionista specializzato in sviluppo psicofisico dei bambini. Il passaggio dal pediatra al medico generale di famiglia è piuttosto delicato.
Durante questa fase transitoria, i due professionisti dovrebbero confrontarsi per analizzare la scheda tecnica del bambino o bambina, affinché possano essere seguiti con criteri leciti. Ad essere coinvolti (in parte), sono i genitori stessi, che negli anni hanno nutrito maggior fiducia nei pediatri.
Se inizialmente soltanto il 40% dei genitori decidevano di cambiare il pediatra in medico di famiglia prima dei 14 anni, adesso è l’80% (indistintamente dalle zone di Italia), che preferisce tardare il passaggio attendendo il limite dell’età consentita.
Questo non solo per risolvere le problematiche legate al fisico dell’adolescente, bensì a tutto ciò che ne comporta psicologicamente. Una maggior fiducia e consapevolezza della figura del pediatra, molto spesso sottovalutata.