La sindrome da allettamento, o meglio, la sindrome ipocinetica, è una condizione non così rara come si può pensare nei pazienti geriatrici. Questa è una condizione che si caratterizza per un’autonomia totalmente assente o ridotta nei movimenti. L’insorgenza può essere acuta o progressiva e può cronicizzarsi. La causa principale è senza dubbio una lunga immobilità che, appunto, causa una serie di diverse patologie a carico di vari apparati tra cui quello cardiaco, circolatorio, respiratorio e metabolico. Questa patologia, se non viene curata nel modo adeguato, può avere come esito più grave anche la morte.
Sindrome da allettamento: le cause dell’immobilizzazione dell’anziano
Ci sono diverse cause che portano l’anziano all’immobilizzazione e, di conseguenza, all’insorgenza della sindrome da allettamento. Le più comuni sono imputabili a fattori biologici, socio ambientali e psicologici.
Nel primo caso rientrano tutte quelle circostanze in cui delle patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico portano l’anziano a una mobilità sempre più ridotta, fino alla completa immobilizzazione a letto. Una causa molto frequente è la frattura del femore.
Non di rado, infatti, accade che l’anziano, magari già provato da altre patologie, cade riportando la frattura del femore. Sebbene oggi questa sia trattata come un intervento di routine, è ancora un fattori di alto rischio in quei soggetti anziani particolarmente fragili.
In caso di frattura del femore, il consiglio che ormai danno tutti i medici, è quello di rimettere l’anziano in piedi il più presto possibile, iniziando un percorso di riabilitazione.
Se l’anziano non si riabitua in breve tempo a deambulare, il rischio che finisca allettato è molto alto.
Le malattie neurologiche sono tra le cause che possono portare all’allettamento. Tra queste è molto comune l’ictus, che compromette sovente diverse funzioni motorie oltre che del linguaggio.
Tra le patologie prettamente di carattere psicologico la più frequente è la depressione: chi ne è affetto, solitamente, non ha desiderio di uscire, di muoversi, anzi, molto spesso passa intere giornate a letto, innescando un circolo vizioso.
Quando l’immobilità prolungata ha come conseguenza l’allettamento
Una normale attività fisica è indispensabile per mantenere sane le strutture dell’apparato locomotorio, dai nervi, ai tendini, alla muscolatura. Quando la normale e regolare attività fisica, intesa anche come le azioni quotidiane oltre che a un allenamento adatto, viene a mancare, il rischio di immobilità è concreto.
In principio può capitare che l’anziano, a disagio nel movimento, per dolori o impossibilità a muoversi, resti a letto per un periodo di tempo limitato, ma che va a incrementarsi sempre di più, fino a trascorrere la giornata intera a letto.
In questo caso è molto difficile perfino portarlo a effettuare degli accertamenti da specialisti, è quindi necessario richiedere l’intervento del medico a casa. Fortunatamente oggi c’è un buon servizio di medici a domicilio che mettono a disposizione una serie di specialisti, basta cercare il servizio necessario su www.mediciadomicilio.net.
Un medico specialista può, mediante anamnesi e visita, arrivare a stabilire le cause dell’allettamento e intervenire con la corretta terapia prima che il soggetto inizi a manifestare i palesi sintomi di tale sindrome.
I sintomi della sindrome da allettamento
Tra i sintomi più evidenti, e anche abbastanza immediati, della sindrome di allettamento, c’è una repentina riduzione della massa muscolare. I muscoli inattivi, infatti, tendono all’atrofia. Si stima che si possa perdere circa l’1-1,5% della forza contrattile per ogni giorno di allettamento.
Inoltre, il tessuto osseo diminuisce la sua capacità di resistenza al carico, si impoverisce la struttura e la massa ossea (osteopenia), per cui l’osso va incontro all’insorgenza dell’osteoporosi, con tutte le conseguenze derivanti.
Una delle conseguenze più gravi dell’allettamento è la trombosi venosa profonda che può sfociare nell’embolia polmonare. Da non sottovalutare la possibile comparsa di atelettasie, dovute al sollevamento del diaframma causato dalla posizione supina. Ulteriori conseguenze della sindrome da allettamento sono le piaghe da decubito.
La prevenzione è fondamentale
Se viene diagnosticata una sindrome da allettamento, intervenire può essere complicato. Non si può intervenire sulla sindrome, in quanto multifattoriale, ma sulla causa specifica che ne ha provocato l’insorgenza.
La cosa migliore, comunque, è cercare di prevenirne la comparsa, avvalendosi dell’ausilio degli specialisti a seconda del caso.