I mal di testa ricorrenti sono molto fastidiosi, soprattutto se forti. Allora, a queste condizioni va bene usare la Tachipirina come cura? Per qualsiasi informazione curativa è sempre bene rivolgersi al proprio medico di famiglia, affinché possa suggerire delle soluzioni efficienti e sicure.
La Tachipirina così come l’Efferalgan, sono dei farmaci che sfruttano come principio attivo il paracetamolo, che a sua volta possiede due peculiarità molto importanti: funge sia da antipiretico sia da analgesico.
Gli antipiretici sono utilizzati per far andare via o abbassare la febbre. Mentre gli analgesici fungono da antidolorifici, motivo per cui in molti casi viene utilizzato per far passare la cefalea tensiva. Quest’ultima viene definita così clinicamente, ma è nota come una forma particolare di mal di testa che spesso, colpisce maggiormente le donne.
Nei casi minori, la cefalea tensiva si manifesta per una durata media di 30 minuti, ma in altri ancora, potrebbe durare anche per 5 o 7 giorni. Lavorare e stare concentrati con il mal di testa è prettamente impossibile, ecco dunque che si ricorre a farmaci come la Tachipirina.
Solitamente il paracetamolo dev’essere integrato non appena si sta cominciando ad avvertire il dolore alla testa. La sua assunzione è prevista tramite via orale con delle classiche compresse da deglutire oppure con quelle sublinguale (da sciogliere sotto la bocca).
Per cos’altro si può usare la tachipirina?
Assodato che il paracetamolo è indicato per calmare il dolore alla testa, questo antidolorifico (Tachipirina), viene sfruttata anche per allievare altri sintomi:
- Dolori muscolari;
- Artrite;
- Male ai denti;
- Mal di schiena;
- Febbre;
- Raffreddore.
Nei casi di artrite però, c’è da fare una considerazione molto importante. Il farmaco ridurrà il dolore grazie al suo principio attivo, ma non avrà nessun effetto sul gonfiore e sull’infiammazione dell’articolazione, che dovrà essere curata in maniera più idonea.
Il farmaco Tachipirina per via della sua elevata potenza, dev’essere assunto con cautela. Innanzitutto, si raccomanda di consultare il farmacista o il proprio medico curante. Inoltre, si consiglia la lettura attenta del bugiardino del farmaco, poiché bisogna prestare attenzione ad un eventuale sovradosaggio di paracetamolo.
Al di là dell’utilizzo e della sua efficacia, ogni causa dipende da persona a persona. Per esempio, anche la cefalea tensiva potrà dipendere da una serie di fattori: contrazioni incoscienti delle tempie, della nuca, della fronte o per periodi in cui vi è un forte stress.