Gestire e far crescere una start-up, lo si sa, non è per niente semplice: servono vestimenti, sacrifici, creatività, idee… e degli ottimi piani per crescere. Per questo ultimo obbiettivo, il growth hacking può dimostrarsi molto utile per favorire la crescita di una giovane impresa, individuando i migliori canali e catturando l’attenzione del target.
Il growth hacking consiste in una metodologia il cui scopo è quello di individuare i canali migliori per sviluppare in modo efficace un business, trasformandolo in un successo. Per fare ciò, il growth hacking o growth marketing usufruisce di esperimenti programmati e di un’attenta valutazione dei dati e dei KPI allo scopo di riuscire ad ottenere i canali migliori per mezzo dei quali favorire la crescita aziendale. Ma cosa è il growth hacking? Come funziona ed in particolare, in che modo può tornare utile per incrementare la crescita di una start up o di una piccola e giovane azienda?
La definizione di growth hacking: cosa è e come funziona
La definizione ufficiale di growth hacking consiste in un ‘processo’ di sperimentazione rapida per trovare le modalità ed i canali migliori per la crescita del business. Questo modello organizzativo oggi è poco noto in Italia, ma funziona. Basti pensare che sono già decine le multinazionali a livello internazionale che sono cresciute, aumentando la clientela e il mantenimento dei clienti, proprio grazie alle tecniche di growth hacking: ovviamente esse possono contare su un budget enorme ed un team di Growth Hacker sviluppato, ma questo non significa che il growth hacking non sia ideale anche per una piccola azienda. Esso infatti più che una tecnica sperimentata è un modo di porsi e pensare: misurare la crescita dei migliori canali per mezzo di esperimenti, con mentalità creativa e reattiva, provando e riprovando.
Ogni start-up, del resto, deve necessariamente mantenere uno stile innovativo, cercando continuamente di innovarsi e di adattarsi al mercato.
Il growth hacking aiuta a farlo con la minima spesa ed un minor rischio, con un investimento intelligente adatto anche ad una piccola impresa. Grazie a questa tecnica, è possibile conoscere meglio il target e la clientela, i loro desideri, le loro abitudini, e di conseguenza modulare il marketing in modo migliore. Il metodo del growth hacking insomma aiuta a tentare la crescita attraverso canali sperimentati, per trovare quello ideale per mezzo del quale poter sviluppare il proprio business.
Perché il growth hacking è perfetto per le start up?
Il termine growth hacking oggi è sinonimo di capacità di crescere, di innovarsi, cambiare, sperimentare e richiede molta creatività ed anche voglia di mettersi in gioco. Caratteristiche che, in generale, non mancano di certo nelle start up e proprio per questo motivo una giovane impresa può trovare nel growth hacking una linfa vitale davvero utile per espandersi, per acquisire nuovi clienti, per imparare come comunicare nel modo migliore.
Le start up del resto si trovano spesso a dover sovvertire e modificare le regole del marketing per poter sopravvivere in un mercato ultra competitivo: questo le porta ad esplorare, ad essere creative e dotate di uno spirito fresco e flessibile, l’humus ideale per un processo di growth hacking che affonda le sue radici proprio nella sperimentazione, nel pensiero laterale e nella creatività (anche se si basa comunque su una seria ed oggettiva analisi di KPI e dati per poter decidere quale tipo di strategia usare).
Ecco quindi che per una giovane azienda, anche molto piccola, il growth hacking è una soluzione davvero innovativa, una ventata di freschezza che permette di poter studiare gli orizzonti della crescita e dell’evoluzione del business mantenendo flessibilità.