Pensionati e dipendenti possono ottenere dei prestiti inpdap, ossia de finanziamenti agevolati sia nel tasso di interesse che nelle modalità di erogazione. Qusto vantaggio, come abbiamo detto, è riservato a pensionati e dipendenti del settore pubblico e permette di risparmiare sulla rata del proprio finanziamento. Vediamo nel dettaglio di capire come funziona e come poterne ottenere uno in maniera semplice e veloce.
I prestiti convenzionati Inpdap predisposti dall’Inps
Dal 2012 l’Inpdap è stato inglobato dall’Inps che ha costituito una gestione dedicata ai lavoratori e ai pensionati del settore pubblico. Il Decreto Salva Italia del 2011 ha passato le competenze di Inpdap all’Inps, incluse le opportunità di finanziamento verso gli iscritti alla gestione previdenziale. Ci sono due tipologie di prestiti Inpdap: quelli erogati in modo diretto e quelli concessi da banche e finanziarie con la garanzia dell’Inps e in convenzione con l’ente previdenziale. Gli istituti di credito convenzionati praticano condizioni differenti, ma in ogni caso agevolate rispetto ai normali tassi di interesse del mercato. I finanziamenti Inpdap sono quindi pensati per tutti i lavoratori e i pensionati iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici.
La cessione del quinto con i prestiti Inpdap
Usufruendo delle convenzioni stipulate dall’INPS i pensionati e i dipendenti pubblici possono trovare prestiti a tassi convenienti usando la formula della cessione del quinto della pensione o dello stipendio. Sul sito dell’ente previdenziale si trova la lista delle banche e delle finanziarie aderenti alle convenzioni con le relative condizioni. I finanziamenti prevedono il pagamento del debito con rate mensili trattenute direttamente dalla retribuzione o dalla pensione. La rata non può superare il 20% della somma netta percepita dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. In base allo stipendio o alla pensione e al numero di rate si determina quindi la cifra richiedibile come prestito. A seconda dell’istituto di credito a cui ci si rivolge si hanno tassi di interesse diversi, costi accessori differenti e spese di estinzione calibrate sul contratto, ma tutti i prestiti Inpdap per pensionati in convenzione prevedono l’assicurazione obbligatoria. Va infatti stipulata una polizza, pagando un premio aggiunto alla rata per coprire la banca o la finanziaria in caso di perdita del lavoro, di diminuzione della retribuzione oppure di decesso del cliente. Per i pensionati va tenuta in considerazione l’età. Il regolamento prevede che l’ultima rata per ripagare il debito vada corrisposta prima di compiere 90 anni, ma alcune banche e finanziarie presentano un limiti di 80 o 85 anni.
I prestiti convenzionati Inpdap con delega
In alcuni casi è possibile usufruire di una cessione del quinto aggiuntiva, chiamata appunto prestito con delega. Si possono chiedere somme maggiori e arrivare a impegnare il 50% del netto dello stipendio o della pensione percepiti. Non sono finanziamenti finalizzati quindi non devono riferirsi necessariamente a una spesa specifica e da giustificare. Mediamente i tassi di interesse comprensivi di spese variano tra il 7,55% e il 9%. Per le estinzioni anticipate si paga una spesa dell1%, mentre per quanto riguarda i documenti e i requisiti necessari non varia nulla dalla cessione del quinto tradizionale. Basta presentare la carta d’identità, il codice fiscale, l’ultima busta paga o cedolino della pensione e garantire il prestito attraverso il TFR se si è lavoratori. I dipendenti devono altresì mostrare l’attentato di servizio rilasciato dall’amministrazione per cui operano. Non ci sono elementi ostativi per i cattivi pagatori o protestati perché vi è la garanzia della retribuzione o della pensione.
Piccoli prestiti convenzionati Inpdap per pensionati
INPS mette a disposizione dei pensionati e dei dipendenti del settore pubblico diversi tipi di finanziamento tra cui spicca il piccolo prestito che permette di avere somme di entità contenuta. Ci sono diverse modalità per l’ottenimento, calibrate su chi ne fa richiesta.
La prima tipologia è destinata ai lavoratori pubblici e ai pensionati iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e consente loro di ottenere un prestito da rimborsare con rate trattenute direttamente da retribuzione e pensione.
La seconda opportunità di finanziamento è destinata a coloro che sono iscritti alla Gestione magistrale, ovvero agli insegnanti e dirigenti scolastici pubblici. Possono ottenere fino a due mensilità nette come prestito, da rimborsare a rate attraverso la cessione del quinto.
La terza possibilità si rivolge ai dipendenti del Gruppo Poste Italiane e riguarda sempre piccoli importi.
In tutti i casi la durata del prestito va da uno a quattro anni, a seconda della somma totale, calibrata sullo stipendio o sulla pensione, e quindi alle esigenze economiche dei richiedenti. Non sono richieste giustificazioni sulle spese da sostenere e i tassi di interesse sono piuttosto contenuti, infatti si aggirano intorno al 4,25%. La domanda per i pensionati va presentata in via telematica attraverso la compilazione dei moduli e la loro trasmissione sul sito dell’Inps, seguendo le istruzioni. I dipendenti, invece, devono presentare la richiesta all’amministrazione per cui lavorano che provvede ad avviare l’iter necessario.
I prestiti pluriennali diretti Inpdap convenzionati
Tutti i lavoratori e i pensionati iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni sociali e creditizie possono avanzare la richiesta di un finanziamento finalizzato, ovvero in cui è necessario giustificare la spesa da sostenere. La durata è quinquennale o decennale e le condizioni sono agevolate, a partire dai tassi di interesse piuttosto contenuti. Sono ammessi i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato oppure a tempo determinato a patto che siano stati assunti da tre anni e che lascino in garanzia il TFR.
I prestiti pluriennali garantiti Inpdap convenzionati
Sono prestiti non finalizzati, quindi si possono usare i soldi ottenuti per le spese necessarie senza dare giustificazioni. La durata prevede prestiti convenzionati Inpdap di cinque o dieci anni e bisogna essere titolari di un rapporto di lavoro con un’istituzione pubblica o statale da almeno quattro anni. Viene inoltre richiesto un certificato sullo stato di salute. Gli interessi sono contenuti, ma bisogna aggiungere lo 0,50% per le spese amministrative e un costo fisso per i mancati pagamenti da coprire pari all’1,5% per 60 rate e del 3% per 120 rate. Così in caso si perda il lavoro o venga ridotto lo stipendio L’Inps può provvedere a recuperare i fondi per ripagare il debito.