La prostatite è una infiammazione della prostata, dolorosa e invalidante. Vediamo insieme come si cura, quali sono i sintomi e le sue caratteristiche principali.
Cause e sintomi prostatite
La prostata infiammata genera la fastidiosa prostatite, accompagnata da sintomi che variano da soggetto a soggetto. In linea generale si percepisce dolore ai genitali – pube – dolore interno coscia e mentre si cerca di urinare. Non solo, infatti aumenta la frequenza della minzione con urgenza e, in alcuni casi, incontinenza.
È una patologia che causa disagi fisici ma anche psicologici tanto che non deve essere assolutamente trascurata. Le relazioni sociali vengono compromesse, per questo motivo è importante che il soggetto interessato agisca quanto prima e si rivolga ad un medico professionista.
Un controllo medico con relativa diagnosi aiuta a distinguere un caso di cistite da quello della prostatite: le analisi devono essere svolte ai primi sintomi.
Quando si conferma la prostatite, il trattamento è lungo con una durata sino a 6 settimane per risolverla completamente. Come evidenziato di seguito, ci vorranno dei farmaci specifici che possano penetrare all’interno delle ghiandole prostatiche.
Il primo step è quello di eseguire una visita specialistica dall’urologo, così che possa confermare o meno la patologia e iniziare con la giusta terapia. Questa può essere di diverso tipo per combattere il tipo di batterio associato alla patologia, cronicizzazione, espansione e anche stadio dell’infezione. Ma quali sono le terapie che vengono scelte per combattere la malattia della prostata?
Come si cura la prostatite?
In caso di prostatite, la terapia viene scelta dal medico curante. In linea generale di norma si procede con infiltrazione anti flogistica e antibiotico, che viene eseguita previa anestesia locale sul pavimento pelvico.
Le aree interessate dall’infiammazione si trattano con l’inserimento di un farmaco al cortisone e miscela di antibiotici, che lavorano per eliminare l’infezione in maniera diretta sulla prostata. Le infiltrazioni che si eseguono sono circa 3 – 4 ad una distanza settimanale o massimo dieci giorni. Già dalla seconda infiltrazione, i sintomi inizieranno a scemare pian piano.
Ma non c’è solo questo tipo di terapia, infatti si potranno impiegare antibiotici di diverso tipo valutando se si tratta di una prostatite abatterica o batteria.
Se il medico conferma la presenza di una prostatite batterica acuta si potrà curare con il Ciproxin antibiotico (per saperne di più vedi qui) , in circa 15 giorni. A questo viene associato un farmaco al cortisone e uno alfa litico che aiuta a urinare. Se il soggetto è invece colpito dalla prostatite cronica batterica, allora si parla di uno stadio superiore che comprende anche la ghiandola e le vescicole seminali.
Il medico si preoccuperà di effettuare degli esami mirati cercando di individuare il batterio: da quel momento si inizia un ciclo di antibiotici della durata di circa 30 giorni.
Non è da escludere che la prostatite porti a dei sintomi altamente dolorosi come il pelvico cronico e spasmi della muscolatura. In questo caso specifico si procede con un cambio di stile di vita basandosi su un certo tipo di alimentazione, terapia manuale e farmacologica, anti dolorifici e anti depressivi, se necessario.