Lavorare nelle grandi imprese ha numerosi vantaggi. Permette di fare carriera, ha un alto valore dal punto di vista della soddisfazione personale ed è un ottima occasione per usufruire di programmi di welfare aziendali avanzati, stando sempre al passo con i tempi dal punto di vista lavorativo.
Per entrare nelle grandi aziende i percorsi di laurea sono numerosi, anche se continuare a formarsi dopo la laurea consente di avere ancora più opportunità. Conseguire ad esempio un master specifico in Relazioni Internazionali consente di poter accedere a posizioni lavorative presso imprese con propensione all’internazionalizzazione, opportunità anche per confrontarsi con realtà estere. Il master si può conseguire anche in atenei online come l’Università Niccolo Cusano, che consente di seguire le lezioni a distanza e in piena libertà grazie all’e-learning.
Per iniziare a fare carriera si possono tuttavia scegliere diverse strade e tenere conto anche dell’importanza di altri due aspetti: l’esperienza e le soft skills.
Laurea in economia
Il percorso più indicato per lavorare nelle grandi imprese è la laurea in economia, in particolare il corso di laurea in economia aziendale, perché permette di avere le basi per poter gestire un’azienda dal punto di vista della stabilità economica. Come per altri indirizzi, dopo la laurea triennale si può optare per diverse lauree magistrali che consentono di approfondire alcune discipline legate all’economia d’impresa. Secondo i dati Almalaurea, il 3,7% dei dirigenti aziendali ha una laurea in economia. Dopo aver ottenuto la laurea è indispensabile iniziare a fare esperienza in piccole aziende come figure junior e poi candidarsi a posizioni più idonee al proprio profilo e alle proprie aspirazioni.
Laurea in ingegneria gestionale
Una laurea in ingegneria gestionale è indicata per i modelli di impresa moderni e avanzati perché è un indirizzo pensato per la gestione di imprese che necessitano di avanzare contemporaneamente su più fronti. L’ingegnere gestionale è in grado di progettare e gestire i processi aziendali, da quelli produttivi a quelli strategici, fino alla gestione del personale e grazie alla combinazione di conoscenze di tipo economico, tecnico e organizzativo può diventare un punto di riferimento in azienda e raggiungere ruoli apicali.
Chi si laurea in questa disciplina è solitamente portato per fare il project manager e poi scalare le posizioni in base all’azienda in cui opera. Ha infine una particolare propensione alla tecnologia e all’innovazione, aspetti fondamentali per un’azienda che vuole stare al passo coi tempi.
Laurea in giurisprudenza
La laurea in giurisprudenza è un passepartout per numerosi sbocchi lavorativi. Sebbene sia pensata per formare professionisti da destinare all’ambito della giustizia, come avvocati o magistrati, è in realtà un percorso di studi che consente di avere le conoscenze di base utili anche per avere ruoli di responsabilità nelle imprese. Conoscere la legge aiuta infatti anche ad organizzare l’azienda e a muoversi bene per capire cosa serve per renderla efficiente. Con la laurea in giurisprudenza si acquisiscono inoltre competenze essenziali per chi lavora in grandi imprese come il problem solving e le capacità comunicative.
Quanto contano le soft skills
Lavorare in una grande impresa significa anche aggiornarsi di continuo sui cambiamenti nel mondo del lavoro e sugli aggiornamenti in ambito tecnico e nella propria disciplina. Oltre alla preparazione di base sono infatti richieste delle skills, ossia delle abilità, che rendono il candidato da preferire a un altro che ha solo titolo. La mancanza di alcune di queste competenze sta rendendo difficile l’incontro tra domanda e offerta e molte aziende in questo momento storico faticano a trovare professionisti. In gergo si chiama mismatch ed è un disallineamento tra i professionisti richiesti e la mancanza di competenze che preoccupa. Una delle skill più richieste è la competenza digitale. In Italia poco più del 50% delle persone ha una competenza digitale di base e questo ricade sull’efficacia del lavoro perché il web è un ottimizzatore di processi ed è una chiave di comunicazione fondamentale. Altra skill essenziale solo le capacità comunicative. Può sembrare qualcosa di scontato, soprattutto per chi possiede un titolo universitario, ma non lo è affatto. Molti docenti universitari segnalano proprio la mancanza di capacità comunicative tra gli studenti. Altra abilità utile è la conoscenza delle lingue, che consente non solo di tenersi aggiornati seguendo corsi in lingua sul proprio lavoro, ma anche di intessere relazioni più efficaci con partner internazionali. Dal punto di vista della gestione del lavoro, si ricerca molto l’empatia e le capacità di problem solving. Le aziende stanno infatti lavorando su una nuova cultura del lavoro, che include capacità di ascolto dei lavoratori per proporre attività e progetti che mantengano un ambiente sereno e in cui sentirsi accolti. Di fronte all’imprevedibilità del mercato bisogna inoltre farsi trovare pronti e avere la velocità di modificare in corsa progetti che non performano come immaginato.
L’esperienza per lavorare nelle grandi imprese
Per lavorare in una grande impresa e fare carriera, conta anche l’esperienza pregressa e i risultati raggiunti. Il consiglio è quello di iniziare con stage e tirocini anche durante gli studi per acquisire dimestichezza con le modalità di lavoro e osservare come agiscono i professionisti. Nei primi anni di lavoro è inoltre essenziale accettare anche posizioni più basse rispetto alle aspettative per avere la giusta preparazione per posizioni più alte e non rischiare di bruciarsi.