L’idea stuzzicante e redditizia di dar vita a un parco avventura può essere davvero una svolta per chi possiede un’attività imprenditoriale magari fortemente radicata nel territorio di residenza o di nascita. Al giorno d’oggi, infatti, le modalità vacanziere degli italiani sono cambiate e non pensano più solo a sole, mare e montagna, ma anche a vacanze in camper o tour in giro per la penisola. La strategia perfetta è quella di riuscire a trasformare il proprio progetto in una delle tappe di questi viaggi on the road per garantirsi un flusso di turismo locale e non, tale da poter rientrare dai costi immessi per realizzarlo. I fondi a disposizione da parte dell’Unione Europea certo non mancano, ma da soli non bastano.
Progettare un parco avventura: a chi rivolgersi
Sapere i passaggi burocratici per aderire alle istanze dei fondi italiani ed europei è fondamentale, non c’è dubbio. Solo che senza una progettualità limpida e ben strutturata si rischia di gettare alle ortiche i fondi che si possono ricevere oppure di prolungare i lavori per tanto tempo. Approfondisci qui per trovare un gruppo di esperti che da anni sa costruire parchi avventura corredati di strutture regolari, divertenti, ziplane, ostacoli e percorsi adrenalinici. Oltre a una società che possa realizzare questo progetto e seguirlo in ogni fase da quella del controllo sul terreno e sulla flora passando per la sicurezza e la conoscenza delle normative necessarie alla costruzione, serve poi un adeguato staff fra intrattenitori e guide che sappiano invogliare i partecipanti e garantir loro la sicurezza necessaria.
I fondi europei per un parco avventura: fondi diretti
Se si è convinti di avere pensato a un progetto vincente, allora è tutto pronto per far domanda presso i fondi europei, che sono fatti apposta per incentivare le attività delle piccole e medie imprese o degli imprenditori autonomi. Nello specifico bisogna guardare ai contributi a fondo perduto, che possono dare garanzie in più e che sono dedicati a varie categorie di investitori. I fondi sono di due tipi: diretti e indiretti. I primi forniscono sovvenzioni e appalti. Per avere le informazioni necessarie ad accedere a questi bandi è sempre meglio consultare il sito della Commissione Europea.
I fondi europei per un parco avventura: fondi indiretti
I secondi sono fondi strutturali e che concernano l’investimento che, però sono sotto controllo delle autorità locali o ministeriali o regionali. Lo scopo è quello di mettere in pratica i principi della cooperazione europea in tema di solidarietà, differenze economiche e territoriali. Le sigle più comuni con cui sono conosciuti sono il FESR, l’FSE+, l’FC, il JTF, il FEASR e il FEAMPA. Non tutti questi contribuiti sono possibili in Italia e quindi conviene sempre informarsi sul sito ufficiale preposto per questi servizi.
Altri fondi per progettare parco avventura
Oltre a questi fondi che sono quelli principali si può poi partecipare ai fondi ministeriali e regionali dedicati a questo tipo di attività. Ad, esempio, se si costruisce un parco in una zona di confine nazionale si può anche prender parte a bandi per la Cooperazione Transfrontaliera o per quella alpina, che propone a tal proposito la strategia macroregionale alpina, ovvero l’EUSALP.