Se siete degli ingegneri elettronici avrete già sicuramente lavorato in ambito accademico o nel vostro attuale impiego con un oscilloscopio, che spesso e volentieri viene confuso dai professionisti con poca esperienza con un analizzatore di spettro.
I due dispositivi, sebbene possano sembrare molto simili in quanto mostrano l’ampiezza del segnale proveniente da una sorgente, hanno un funzionamento leggermente differente e per questa ragione nei prossimi paragrafi cercheremo di capire di che cosa si tratti e quali sono le tipologie di analizzatore di spettro presenti oggi in commercio.
Che cos’è un analizzatore di spettro?
Un analizzatore di spettro, come accennato in precedenza, ha il compito di mostrare l’ampiezza di un segnale di qualunque tipo sul proprio asse verticale. A differenza di un oscilloscopio, che sul suo asse orizzontale mostra il valore del tempo, l’analizzatore di spettro mostra la frequenza.
Per provare a dare un’altra definizione, possiamo dire che un analizzatore di spettro da la possibilità a chi lo utilizza di analizzare una serie di onde sinusoidali che sono composte a loro volta dai parametri essenziali della frequenza e dell’ampiezza e si sviluppano all’interno del dominio temporale.
A differenza dell’oscilloscopio è quindi possibile “scomporre” il segnale per fare in modo di comprendere in modo molto specifico quali sono le forme d’onda sinusoidali che lo compongono e misurarle.
Le tipologie di analizzatori di spettro presenti in commercio e in che cosa si differenziano
In commercio si possono trovare normalmente due tipologie di analizzatori di spettro: quelli a scansione (detti anche sweep-tuned) e quelli che lavorano in tempo reale.
I primi vengono principalmente impiegati per analizzare e misurare dei segnali ripetitivi o in regime costante. Per diversi decenni sono stati impiegati dai tecnici per le verifiche della conformità, come ad esempio i collaudi di tipo EMC o EMI (qui potrete approfondire la differenza tra i due termini appena citati).
Troviamo poi gli analizzatori di spettro che lavorano in tempo reale. A differenza di quelli appena menzionati, che sono in grado di analizzare un numero limitato di frequenze in un determinato intervallo, qui troviamo la possibilità di non avere alcun limite di questo tipo.
L’analizzatore di spettro in tempo reale ha quindi il compito di raccogliere i dati nel tempo, convertirli nel dominio della frequenza tramite la trasformata FTT (detta anche di Fourier).
Altra differenza sostanziale, che riguarda però la maneggevolezza, riguarda la possibilità di acquistare un dispositivo palmare o da banco. Le due tipologie vengono vendute sia nella versione sweep-tuned che con la funzionalità in tempo reale, ma differiscono molto spesso per peso, maneggevolezza e funzioni aggiuntive integrate.
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Ora non vi resta che mettervi all’opera e scegliere l’analizzatore che si adatterà alla perfezione al vostro lavoro quotidiano.