Per colpa della crisi o dell’incapacità di affrontare un mercato che è completamente cambiato rispetto al passato molte aziende, piccoli imprenditori e professionisti sono stati obbligati a chiudere.
Per chi chiude è obbligatorio comunicare all’agenzia dell’entrate la chiusura della partita iva, per le ditte individuali serve la compilazione e la consegna del modulo AA9/11 sia a mano direttamente presso gli uffici dell’agenzia, tramite posta raccomandata alla sede torinese dell’agenzia oppure inviare la cessazione di partita iva direttamente online per via telematica.
Per la chiusura e la cessazione della p.iva di società è invece necessario presentare all’Agenzia delle Entrate il modulo AA7/10, anche in questo caso è possibile farlo consegnando la documentazione presso gli uffici dell’agenzia, inviarla per raccomandata oppure sfruttando le procedure online.
Chiudere la partita iva non prevede dei costi a parte il caso di aziende iscritte al registro delle imprese per cui è previsto un costo dai 18 ai 50 euro pari al valore delle marche da bollo, se si presenta la comunicazione di chiusura entro 30 giorni dalla cessazione dell’attività, in caso contrario si incorre in una sanzione pecuniaria di 37 euro, ma non è finita qui.
Se non si comunica la chiusura della partita IVA all’agenzia dell’entrate, si viene multati di 172 euro per mancata comunicazione e la cessazione viene fatta d’ufficio.
I modelli per la comunicazione di cessazione della partita IVA sono differenti in base alla tipologie di attività ed impresa, vanno compilati con i dati del titolare o dei rappresentanti legali.
Per le imprese nate dopo il mese di aprile 2010 è stata introdotto una procedura semplificata della Camera di Commercio solo per quelle aziende che hanno l’obbligo di iscrizione al registro delle imprese grazie all’uso della Comunicazione Unica di cessazione dell’attività.
Per tutte le altre categorie come professionisti, colaboratori coordinati, collaboratori continuativi, venditori porta a porta, esercenti di attività occasionali o saltuarie, imprese agricole con un ridotto volume di affari non superiore ai 10329,13 euro, le imprese coniugali, le associazioni tra professionisti, imprese ed agricoltori, enti non commerciali oppure società di mutuo soccorso è necessario rivolgersi all’Agenzia delle Entrate, come spiegato in precedenza.
Queste in linea di massima le procedure da seguire per chiudere definitivamente la p.iva della propria azienda o ditta individuale.
Dopo aver consegnato tutte le documentazioni ed i moduli necessari è poi possibile verificare l’avvenuta cessazione è possibile utilizzare l’apposito sistema messo a disposizione dall’Agenzie dell’Entrate per il controllo chiusura della p.iva.
Negli anni la procedura per la definitiva cessazione della partita iva si è molto semplificata, ma presente comunque diverse complessità, per questo motivo nel momento in cui si prende la decisione di cessare la propria attività è bene farsi aiutare da un professionista, commercialista o notaio che sia, in grado di compilare tutti i documenti come si deve.
Questo evita di commettere errori e di incorrere in diverse problematiche tra cui la principale di dover pagare multe e sanzioni per erronee o mancante comunicazioni.