Supertuscan è il termine che sta ad indicare tutti i vini rossi prodotti in Toscana che non seguono le tradizionali regole di preparazione toscane, utilizzando altre uve, in particolar modo cabernet sauvignon e pertanto non possono essere classificati come prodotti DOCG.
La parola fu usata inizialmente negli anni Ottanta per vini che riscuotono un gran successo a livello internazionale, alcuni esempi sono il Sassicaia, l’Ornellaia o il Tignanello.
I Supertuscan sono amati dal grande pubblico e in genere raggiungono cifre di alto livello quando vengono immessi sul mercato, alcuni motori di ricerca vino online, quali Enosearcher consentono di trovarli ai prezzi più bassi del web anche se rimangono eccezioni da bere in momenti speciali.
Il padre dei Supertuscan, chi è Giacomo Tachis?
Giacomo Tachis è stato un maestro e sicuramente il più grande enologo che l’Italia ha avuto negli ultimi 50 anni.
Si formò alla scuola del grande enologo francese Emile Peynaud, considerato da molti il più grande enologo degli ultimi 100 anni.
Tachis fu un uomo lungimirante che ha applicato la scienza enologica alla valorizzazione del territorio. Molto criticato da molti e osannato da altri per le innovazioni che ha portato nell’enologia italiana.
Considerato il padre nobile del rinascimento del vino italiano accreditato per aver avviato la rinascita del vino italiano sul piano internazionale, durante la sua carriera Tachis collaborò alla creazione di nuovi generi di rosso italiano.
Tachis fu un uomo fondamentale per l’azienda Antinori, si deve a lui la creazione dei SuperTuscan, grandi vini come il Sassicaia, il Solaia e il Tignanello, ma anche il San Leonardo in Trentino e il Turriga in Sardegna, vini del genere competono ancora oggi con i grandi vini francesi.
Vini come questi hanno rivalorizzato l’Italia a livello internazionale, ma per la scelta di adottare vitigni internazionali e il taglio bordolese ricevette non poche critiche.
Oltre che nella creazione dei supertuscan, Tachis si impegnò nella promozione, nella riscoperta e nella produzione di altri vini, tra cui i sardi Vermentino e Carignano del Sulcis, i siciliani Nero d’Avola, Inzolia, Catarratto e Grillo, i piemontesi Barbera e Nebbiolo, il Lambrusco e il Sangiovese.
Come nascono i vini Supertuscan?
Nel 1968 nasce il Vigorello di San Felice; vino che rompe il divieto del taglio bordolese, nella regione del Chianti Classico, San Felice creò un modello: il primo super Tuscan. Sulla strada del Vigorello sono seguiti i famosi Sassicaia e nel 1971 il Tignanello, risultato di un blend di Sangiovese chiantiano, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
Il più famoso tra i Supertuscan fu creato da Piero Antinori e dall’enologo Giacomo Tachis: il Tignanello. Questo vino era rivoluzionario, ma ancora di più lo fu il concetto che c’era dietro: creare vini da invecchiamento nobili come i bordolesi francesi, ma con il Sangiovese come base.
La ragioni dietro la nascita di vini come il Sassicaia o l’Ornellaia sono precise. Alcuni produttori volevano attuare una sorta di rinascita enologica per il calo di successo che stavano avendo i vini toscani a fine anni 70, anni in cui i produttori erano interessati di più a produrre grandi quantità piuttosto che vini di alta qualità.
Supertuscan, quanto costano in media?
Come già ribadito, il prezzo dei vini Supertuscan è in generale molto alto, questo deriva dalla loro lavorazione e composizione, che li rende unici e eccezionali da sorseggiare.
Uno dei Supertuscan più famosi è il Tignanello che generalmente si trova in vendita a prezzi a partire da 100 euro, che possono però aumentare molto in base alle annate. Stessa sorte il Sassicaia, che per alcune annate raggiunge cifre da capogiro.
I Supertuscan sono così ricercati che non è raro trovarli in asta presso case d’asta rinomatissime quali Sotheby’s e Christie’s.